Molo di Askim
Il molo di Askim si inserisce in una baia a sud di Goteborg, caratterizzata da un fondale basso e sabbioso, dove l'azione delle maree si fa evidente dalle tracce sulla sabbia. L'architettura si estende per 260 m sull'acqua, una dimensione necessaria per poter raggiungere un punto nel mare con un fondale sufficientemente profondo per potersi tuffare. Punta verso il mare e la penisola di Näset.
La mono-direzionalità del molo è esaltata dalla sua composizione in fasce, onde geometriche che corrono per tutta la sua lunghezza e che in maniera coerente si spezzano per assolvere alle diverse funzioni. Una prima fascia ospita archi spezzati per l'ombreggiatura ed elementi di arredo che fungono da sedute; una seconda fascia, più ampia, costituisce il percorso principale continuo e senza interruzioni; una terza fascia ospita altri elementi di arredo che permettono di distendersi al sole. La quarta fascia si spezza per diventare una sequenza di tre rampe accessibili che consentono la discesa in acqua a tutti i bagnanti; sul fondo, al termine delle rampe, due piattaforme definiscono aree in cui il livello dell'acqua garantisce la possibilità di balneazione anche a utenti con ridotta capacità motoria.
Sulla superficie in cemento del piano di percorrenza è visibile lo stampo del cassero a fasce di legno. Gli arredi distribuiti lungo il molo sono rivestiti in legno di larice che con gli agenti atmosferici diventeranno di color grigio, uniformandosi al cemento ed esaltando la continuità visiva delle quattro fasce. In questo senso, il tempo sarà una chiave importante per la lettura completa dell'architettura.
LUOGO: Goteborg - Svezia
ANNO: 2014
COMMITTENTE: Comune di Goteborg
PROGETTO ARCHITETTONICO: Elisabetta Gabrielli, Sara Mendoza e Pontus Öhman nella formazione Manofactory AB
MQ: 2480
FOTO: Christian Badenfelt, Sara Mendoza
Molo di Askim
Il molo di Askim si inserisce in una baia a sud di Goteborg, caratterizzata da un fondale basso e sabbioso, dove l'azione delle maree si fa evidente dalle tracce sulla sabbia. L'architettura si estende per 260 m sull'acqua, una dimensione necessaria per poter raggiungere un punto nel mare con un fondale sufficientemente profondo per potersi tuffare. Punta verso il mare e la penisola di Näset.
La mono-direzionalità del molo è esaltata dalla sua composizione in fasce, onde geometriche che corrono per tutta la sua lunghezza e che in maniera coerente si spezzano per assolvere alle diverse funzioni. Una prima fascia ospita archi spezzati per l'ombreggiatura ed elementi di arredo che fungono da sedute; una seconda fascia, più ampia, costituisce il percorso principale continuo e senza interruzioni; una terza fascia ospita altri elementi di arredo che permettono di distendersi al sole. La quarta fascia si spezza per diventare una sequenza di tre rampe accessibili che consentono la discesa in acqua a tutti i bagnanti; sul fondo, al termine delle rampe, due piattaforme definiscono aree in cui il livello dell'acqua garantisce la possibilità di balneazione anche a utenti con ridotta capacità motoria.
Sulla superficie in cemento del piano di percorrenza è visibile lo stampo del cassero a fasce di legno. Gli arredi distribuiti lungo il molo sono rivestiti in legno di larice che con gli agenti atmosferici diventeranno di color grigio, uniformandosi al cemento ed esaltando la continuità visiva delle quattro fasce. In questo senso, il tempo sarà una chiave importante per la lettura completa dell'architettura.
LUOGO: Goteborg - Svezia
ANNO: 2014
COMMITTENTE: Comune di Goteborg
PROGETTO ARCHITETTONICO: Elisabetta Gabrielli, Sara Mendoza e Pontus Öhman nella formazione Manofactory AB
MQ: 2480
FOTO: Christian Badenfelt, Sara Mendoza